Hai sentito un amico, un parente o un conoscente che utilizza solo acqua demineralizzata per innaffiare le piante?
Probabilmente, ti sarai chiesto se stai commettendo degli errori con le annaffiature, dal momento che spesso utilizzi la semplice acqua del rubinetto.
Ma partiamo dal principio: sappiamo benissimo che l’acqua è un elemento fondamentale per assicurare benessere e crescita a qualsiasi tipo di pianta.
Certo, ne esistono alcune che richiedono un apporto d’acqua minore, per esempio le piante grasse, e altre, invece, che richiedono annaffiature abbondanti, specialmente durante il periodo estivo.
È possibile, però, che pur essendoti interrogato sulla frequenza con la quale annaffiare le tue piante, non abbia mai pensato alla qualità dell’acqua utilizzata.
Siamo abituati a utilizzare l’acqua del rubinetto, che in molte zone d’Italia può tranquillamente essere bevuta anche dall’uomo, ma non è certo l’unico tipo di acqua esistente. Anzi, ne esistono davvero moltissimi.
Allo stesso tempo, esistono anche tantissimi tipi diversi di piante che presentano caratteristiche, esigenze e preferenze differenti.
Ma come capire, allora, qual è la migliore acqua da dare alle piante? E perché alcuni utilizzano l’acqua demineralizzata per annaffiarle? Proviamo a fare chiarezza.
Perché le piante hanno bisogno di acqua e quando utilizzare l’acqua demineralizzata
Come per tutti gli esseri viventi, anche per le piante l’acqua è un elemento fondamentale per la sopravvivenza.
Chiariamo subito che, a dispetto di quanto in molti siano abituati a pensare, l’acqua non serve a nutrire le piante. Piuttosto, questa permette loro di reidratarsi, esattamente così come ce ne serviamo noi esseri umani.
I nutrienti, come fosforo, azoto o potassio, vengono invece assorbiti dal suolo tramite la radici che, proprio grazie all’acqua, vengono disciolti nel terreno.
Inoltre, l’acqua è fondamentale per mantenere attive le funzioni vitali delle cellule. È in questo modo che la pianta può crescere e riprodursi.
Sebbene ogni pianta necessiti di acqua, così come della luce (entrambi gli elementi sono fondamentali per la fotosintesi), non tutte richiedono lo stesso apporto d’acqua.
Basti pensare, ad esempio, alle piante grasse e succulente che richiedono un minimo apporto d’acqua, contro altre che necessitano di irrigazioni abbondanti e frequenti.
Al di là della frequenza delle annaffiature, però, vale la pena riflettere anche sulla qualità dell’acqua che diamo alle nostre piante.
Alcune persone, per esempio, utilizzano l’acqua demineralizzata per annaffiare le piante. Altre, invece, continuano a irrigare con l’acqua del rubinetto. Qual è la scelta migliore?
Acqua demineralizzata per piante e non solo
L’acqua: un elemento così semplice e vitale, eppure presente in molte forme diverse.
Basti pensare che esistono almeno quattro tipi di acqua che spesso utilizziamo in casa, tra cui:
- Acqua del rubinetto: è quella che proviene dal sistema idrico pubblico o privato. Spesso contiene cloro, ma anche altri minerali;
- Acqua distillata: quando parliamo di acqua distillata ci riferiamo a un'acqua pura e priva di minerali. Viene, infatti, ottenuta attraverso il processo di distillazione, in cui l'acqua viene vaporizzata e quindi condensata per rimuovere la maggior parte delle impurità, compresi minerali, batteri e contaminanti;
- Acqua demineralizzata: priva di minerali, di calcare e di gas, ma può ancora contenere altre impurità a meno che non sia stata ulteriormente trattata;
- Acqua filtrata: viene ottenuta mediante un processo che la libera da impurità, contaminanti e particelle indesiderate.
Considerando che esistono diversi tipi di acqua, viene naturale chiedersi quale sia la scelta migliore per le nostre piante e, soprattutto, se è meglio l’acqua demineralizzata o quella del rubinetto.
Se hai piante da appartamento come la Kentia, l’uso di acqua demineralizzata può aiutare a prevenire macchie sulle foglie e garantire una salute ottimale della pianta.
Acqua demineralizzata per annaffiare le piante: quando usarla
L’acqua del rubinetto è quella che più spesso viene utilizzata per annaffiare le piante.
Questo per diversi motivi, soprattutto per praticità e costi. Infatti, l’acqua del rubinetto è reperibile in qualsiasi momento e, inoltre, non richiede dispendio economico.
In linea generale, l’acqua del rubinetto non è nociva per le piante, ma molto dipende dal tipo di pianta coltivata.
Molti pensano che il problema principale sia la presenza di cloro nell’acqua di rubinetto, ma in realtà l’elemento che meno è adatto per l’annaffiatura delle piante è il calcare.
Questo è spesso molto presente nell’acqua di rubinetto in molte zone d’Italia e, per alcuni tipi di piante, può risultare dannoso in quanto ostacola e interferisce con l’assorbimento del ferro.
In ogni caso, l’utilizzo di acqua demineralizzata non è un obbligo per qualsiasi tipo di pianta. Le più comuni piante da appartamento, per esempio, non risentono troppo dell’utilizzo dell’acqua di rubinetto.
Le cose, invece, cambiano per altri tipi di piante, in particolare quelle più delicate e le piante acidofile.
Anche le piante acidofile come la Siepe Photinia preferiscono l’acqua demineralizzata per mantenere un pH stabile e prevenire l’accumulo di calcare nel terreno.
Quali piante annaffiare con l’acqua demineralizzata
Alcune piante non “fanno caso” alla presenza di sali minerali o altre sostanze contenute nell’acqua di rubinetto. Per altre, invece, vanno tenuti in considerazione alcuni fattori.
Per prima cosa, vi sono alcune piante più sensibili di altre. È il caso, per esempio, di piante carnivore o alcuni tipi di orchidee, per le quali l’utilizzo di acqua demineralizzata è indispensabile.
L’acqua del rubinetto, al contrario, può fertilizzare eccessivamente il terreno (le carnivore non richiedono alcun tipo di fertilizzante). I sali contenuti nell’acqua andranno a depositarsi nel terreno, fino a indebolire e, infine, uccidere la pianta.
Oltre all’acqua demineralizzata, le piante carnivore possono essere annaffiate anche con acqua piovana o acqua da osmosi. Queste sono sicure tanto quanto l’acqua demineralizzata.
Anche le piante acidofile in generale, per esempio azalee e camelie, prediligono più acqua demineralizzata o acqua piovana.
Questo anche perché l’acqua demineralizzata ha un PH neutro e non contiene minerali che potrebbero influenzare l'acidità o l'alcalinità del terreno.
In alternativa, e in un’ottica di risparmio, si può riempire con acqua del rubinetto l’annaffiatoio la sera prima.
In questo modo, il calcare di andrà a depositare sul fondo, consentendoci di annaffiare la pianta con acqua più sicura e pura.
Dove comprare l’acqua demineralizzata e quanto costa
Se si sceglie di utilizzare l’acqua demineralizzata per annaffiare le piante, trovarla non sarà molto difficile.
Questa può essere acquistata in supermercati, in negozi per la casa, per articoli per auto e moto o anche dal ferramenta. È sempre bene fare attenzione, al momento dell’acquisto, a scegliere acqua demineralizzata non profumata.
Per quanto riguarda i costi, questi dipendono molto dalle dimensioni del prodotto, ma anche dalla quantità di piante che bisogna annaffiare. In linea generale, comunque, non rappresenta una spesa eccessiva.