Nepenthes alata
la Nepenthes alata è una pianta carnivora molto interessante, conosciuta anche come "pianta ascidio" o "pianta brocca". Questa specie è originaria delle Filippine e si caratterizza per le sue trappole a forma di brocca, utilizzate per catturare insetti.
Descrizione della Nepenthes alata:
- Le "brocche" sono in realtà foglie modificate che formano una trappola. Hanno un coperchio che impedisce alla pioggia di diluire i succhi digestivi all'interno della brocca.
- Queste trappole sono di colore verde con macchie rosse e possono raggiungere i 15-20 cm di lunghezza.
- La pianta ha foglie lunghe e sottili che possono essere leggermente ricurve.
- Produce fiori piccoli e non particolarmente appariscenti.
Cura della Nepenthes alata in casa:
- Luce: Ama la luce brillante, la Nepenthes ha bisogno di luce diretta per almeno 6-8 ore al giorno.
- Temperatura: Preferisce un ambiente caldo e umido. Le temperature ideali si aggirano tra i 20 e i 30 gradi Celsius. Evitare temperature sotto i 10 gradi.
- Annaffiatura: Mantenere il terreno costantemente umido ma non inzuppato. Usare acqua piovana, distillata o demineralizzata per evitare l'accumulo di sali minerali.
- Umidità: Ama un'alta umidità, intorno al 70-80%. Può essere utile posizionare la pianta su un vassoio con ghiaia e acqua per aumentare l'umidità attorno ad essa.
- Terriccio: Utilizzare un substrato adatto per piante carnivore, che generalmente include torba acida e perlite.
- Concimazione: Non è necessario concimare, poiché la pianta si nutre degli insetti che cattura.
- Potatura: Non richiede potature regolari. Rimuovere solo le foglie secche o danneggiate per mantenere la pianta in salute.
La Nepenthes alata si adatta bene alla vita in casa, purché le sue esigenze specifiche siano soddisfatte. È una pianta affascinante e unica che può aggiungere un tocco esotico a qualsiasi collezione di piante.
Approfondimento sulle piante carnivore Nepenthes:
Le Nepenthes si possono dividere in due gruppi, a seconda che provengano da altitudini superiori o meno ai 1000 metri. Questo è importante per capire le temperature di cui avranno bisogno in coltivazione.
Le piante di montagna vivono durante l’anno ad una temperatura media diurna di 20° C, con una forte escursione termica notturna che porta la temperatura fino a 5/10° C. Le piante di pianura invece hanno una media annuale che rimane intorno ai 20/30° C, con massime di 40° C e senza notevoli escursioni termiche.
Per la coltivazione delle specie di montagna (tanto popolari per la loro bellezza quanto problematiche perché lente e difficili) la cosa più importante in assoluto è mantenere temperature notturne molto basse. Una buona luce, un buon composto e una buona umidità non possono sostituire la giusta temperatura! Terreno.
Non perdete il sonno cercando chissà quali ingredienti per il vostro terriccio, un composto di torba e perlite in parti uguali andrà più che bene. Se non trovate la perlite potete usare la sola torba, ma in questo caso abbinata a vasi terracotta e non di plastica, che la farebbero marcire in poco tempo.
Acqua. E’ importante usare SOLO acqua piovana oppure distillata, demineralizzata o deionizzata (le trovate in qualunque supermercato). Di solito viene suggerito di non innaffiare dal basso mettendo l’acqua direttamente nel sottovaso: se le piante sono sane e rigogliose questa regola non è certo ferrea, nella stagione di piena crescita si possono tranquillamente lasciare con la base del vaso in mezzo dito d’acqua.
Umidità. Nel caso non abbiate una serra o un giardino, dove l’umidità può essere tenuta ad un livello sufficiente (dal 50% al 70% ), le specie più delicate o ancora molto giovani possono essere tenute in terrario. Non è necessario cercare in continuazione un’alta umidità: solo il passaggio troppo veloce ad una bassa umidità è dannoso.
Luce. L’errore commesso più frequentemente nella coltivazione delle Nepenthes è la scarsa illuminazione. Esse vivono in natura in spazi esposti, solitamente radure, più raramente come epifite o appese a pareti verticali. In coltivazione si Nepenthes devono quindi tenere al sole diretto per almeno mezza giornata, o ancor meglio per tutto il giorno; solo il passaggio troppo veloce al sole diretto è dannoso. Gli spostamenti graduali di luce e umidità non creano problemi, alcune delle foglie vecchie seccheranno ma quelle nuove nasceranno già adattate al nuovo regime.
Tinte rosse sulle foglie, sul fusto e sugli ascidi sono sintomo di buona salute e luce ottima, mentre tante foglie, pochi ascidi e un colore verdastro generalizzato sono sintomi di scarsa illuminazione.
Ambiente. Quando in autunno le temperature si abbassano le piante andranno ovviamente ritirate in casa e lasciate a pochi centimetri dalla finestra più luminosa che avete, senza tende di mezzo. Le foglie più basse ingialliranno, gli ascidi seccheranno e le nuove foglie saranno brutte e senza trappole. In primavera si riprenderanno. Nel frattempo tenete il composto appena umido.
Rinvaso. Pensate che la vostra pianta cominci ad essere un po’ grande per il suo vaso? Levatela delicatamente da quest’ultimo e controllate se le radici hanno ormai fatto più volte il giro del pane di terra. In tal caso rinvasatela in un contenitore grande anche il doppio, ma senza toccare il vecchio pane di terra. Il fatto che siano prodotte foglie sempre più piccole e che infine la crescita si fermi sono sintomi di un vaso troppo piccolo.
Note. Dopo esservi assicurati che nelle trappole ci sia il caratteristico liquido digestivo (se non c’è, aggiungete semplicemente un po’ d’acqua) potete cibare le piante con insetti o piccoli pezzi di pollo crudo. Mettetene piccole quantità e mai riempire più di un terzo del liquido sul fondo.
Una pianta che ha superato un’altezza di qualche decina di centimetri può improvvisamente smettere di fare ascidi, pur mantenendo lo stesso ritmo di crescita. E’ ora di potarla! Prima però dovete assicurarvi che alla base ci siano dei nuovi getti.
Tagliate il fusto principale un paio di centimetri al di sopra dell’ultimo in alto di questi getti (potrebbero essercene su più internodi). Se sono più di uno lasciate i più grossi e levate gli altri, che indebolirebbero la pianta senza mai svilupparsi al meglio. Con la parte tagliata potete fare delle talee.
Le informazioni sulla coltivazione, sulle generalità e le caratteristiche di questa pianta provengono dalla scheda di coltivazione delle Nepenthes di © AIPC (Associazione Italiana Piante Carnivore) 2007 rev 2.0.0.